PRINCIPE DE SANTE
Intervista
La «dentosofia» è un approccio olistico per una migliore salute globale, quasi un’auto-terapia che conduce ad un’altra filosofia di vita. Preservare i propri denti senza chirurgia o apparecchio fisso, ma anche curare diversi mali oltre che le patologie dentali, questo è l’obiettivo. Ispirato dall’antroposofia di Rudolf Steiner, il dottor Michel Montaud ne è il portatore.
“I nostri denti ci parlano
della nostra salute globale”
Principi di salute Lavorando su questa intervista mi è stato difficile redigere una biografia ufficiale…
Dr Michel Montaud (ride) Mi piace dire che sono semplicemente un “essere umano”, alla ricerca di una umanità perduta. L’uomo contemporaneo non è che “testa”. Il mio compito è di aprir alle persone l’orizzonte del “sentire”. Inoltre dire che siamo dentisti è riduttivo. La Francia ha distinto medici e dentisti, cosa che fa pensare che la bocca non è parte dello stesso corpo fisico. Invece le patologie boccali sono direttamente legate a tutta la psiche tramite organi e sistema nervoso. E vice versa.
- di S. Con la dentosofia, una caria sparita risolverebbe le emicranie o un cambiamento nell’allineamento dei denti potrebbe eliminare una depressione?
Dr M. M. Ogni disfunzione dentale dice qualcosa sul corpo e sull’essere in generale. La parola “dentosofia” viene dal
funzionale”. L’ho messo in centinaia di bocche, tra cui la mia, per anni. La sua latino dens, il dente, e dal greco sophia, la saggezza! Perché i denti sono una vera saggezza. Sono generose poiché visibili e permettono di comprendere eventuali problemi senza fare scanner o altro. La dentosofia porta in sé la speranza che un giorno «l’uomo ascolti la bocca parlargli dell’uomo».
- di S. Come si passa dall’odontoiatria alla «saggezza dei denti»?
Dr M. M. Grazie alla malattia, «le “mal qui dit”», ovvero il male che parla! Ho seguito un percorso classico. Gli studi da chirurgo-dentista, un bell’inizio di carriera, una bella famiglia… Ma soffro di dolori alla schiena e al ventre sempre più violenti (80% dei dentisti ne soffrono). E soprattutto, mio figlio, all’epoca, di 9 anni ha dei problemi e vogliono strappargli dei denti. Intuisco che non ha senso. Scopro allora i lavori dei professori Soulet e Besombes in Francia, che hanno inventato un apparecchio di gomma per
collegato pensiero, sentimento e volontà. Nel corso delle osservazioni empiriche ho fatto dei ristabilire l’equilibrio boccale. Abbastanza rapidamente la scienza decreterà questa scoperta inutile. Tuttavia non solo questo apparecchio funzionerà per la dentatura di mio figlio, ma farà evolvere anche il suo comportamento. Quanto ai mali che si esprimevano nel mio corpo, spariscono. Un percorso di vita del tutto nuovo è allora cominciato.
- di S. Aggiungiamo a questo degli incontri regolari?
Per saperne di più
Sito internet:
Libri:
“Cosa dicono i nostri denti”, ed Aam Terra Nova
“Denti & Salute, dalla salute della bocca alla salute del corpo”, pubblicato a spese dell’autore, il ricavato è stato donato a diverse scuole Steineriane.
Da leggere:
“Rudolf Steiner, Life and Work” di Peter Selg.[/infoobox]
Dr M. M. Ho avuto la fortuna di conoscere bene Gitta Mallasz, autrice di “Dialoghi con l’angelo”, di cui l’idea del compito che ognuno deve compiere mi ha segnato. All’epoca ero lontano dal pensare che la spiritualità potesse tradursi nella materia. E il contrario. Più tardi ho anche lavorato a lungo con Elsa Gaensburger che ha aperto la prima scuola steineriana in Francia. Ma soprattutto, l’ho detto, c’è stato lo strano incontro con questo piccolo pezzo di gomma, una specie di doppio apparecchio, che si chiama “attivatore pluri-”
si può accontentare di incriminare quello che chiamo “l’esterno”, ovvero rinnovata efficacia mi ha confermato che, attraverso la bocca, si poteva accedere alla straordinaria capacità di auto-guarigione del nostro corpo. Non solo i denti possono riprendere il loro posto nella cavità orale senza apparecchio o chirurgia, ma anche diversi mali del nostro malessere spariscono…
- di S. Come si può spiegare il potere di questo attivatore?
Dr M. M. È un po’ come un trattamento osteopatico cranico lungo il doppio del tempo per un’auto-terapia legata alla presenza a se stessi. Poiché oltre al porto di notte, mordendo più volte al giorno l’attivatore, si segna una pausa cosciente nella propria agitazione quotidiana. Mettiamo allora in moto le nostre forze di volontà, da non confondere con le forze di reazione. E poi, anche la neuro-plasticità ha il suo ruolo. L’attivatore potenzia gli stimoli tramite i neuro-mediatori. Inoltre sollecita la respirazione, la suzione, la deglutizione, la fonazione; gioca sul posto della lingua nel palato, sul modo di masticare, sulla dimensione verticale del corpo. Non esiste un organo solo per respirare, il polmone non basta. Idem per la deglutizione e la masticazione legate alla digestione, e la fonazione legata al pensiero.
- di S. Rudolf Steiner ha influenzato molto il suo lavoro?
Dr M. M. Quest’uomo ha avuto una visione allo stesso tempo scientifica, ispirata e olistica del vivente e delle interazioni materia/non materia. Ha messo in avanti la triarticolazione corpo, anima, spirito, e ha anche
alternative, in particolare la decodifica biologica?
Dr M. M. Ho ricevuto informazioni sul linguaggio dei denti, più di 25 anni fa.
collegamenti analogici. Pensando alla medicina antroposofica ho capito ad esempio che è necessaria un’occlusione equilibrata perché è la posizione chiave per essere realmente nel presente, quindi in tutt’altro stato d’essere. Ho anche creato legami tra alcuni profili (troppi pensieri e azioni non sufficienti, o al contrario troppe azioni ma nessuna riflessione, o ancora un’incapacità a fermarsi nel presente) e quello che si muove o non si muove come la mandibola e le mascelle. Gli accavallamenti dei denti parlano di noi ben più di quanto si possa pensare!
- di S. Prende anche in considerazione la sua logica del “camminare-parlare-pensare”?
Dr M. M. Perché credo anch’io che tutto quello che sentiamo, apprendiamo e viviamo sensorialmente in quanto feti poi nei primi anni di vita ha un’importanza capitale per lo sviluppo del nostro essere e quindi sull’equilibrio della bocca. Rudolf Steiner, come Beatriz Padovan in seguito, ha ben spiegato che parlare si fa prima di tutto attraverso il corpo prima che con la bocca. Pensare anche. Crediamo che quando alcune tappe dello sviluppo sono saltate o mal affrontate, il corpo e lo spirito compenseranno. Tutto questo deve armonizzarsi.
- di S. Pensa che una parodontite, o una caria abbiano un senso?
Dr M. M. A condizione di interrogarsi sul “per cosa” e non sul “perché”. Non ci l’altro, il microbo, il virus, ecc. Altrimenti perché spazzolarsi i denti proteggerebbe tutti gli altri denti e non quello cariato? Stesso tipo di domande sulle amalgame: se il problema fosse il mercurio, non dovrebbero essere malati tutti i portatori di amalgame? Lo psico-affettivo indebolisce le difese immunitarie, è provato! Bisogna sempre personalizzare l’analisi della risposta del corpo e ricordarsi che il sistema tenta di tutto per compensare una disfunzione. Di tutto, fino ad arrivare a volte alla malattia che è là per elevare la nostra coscienza. Il dente deve sempre essere considerato come un fusibile che salta. Ma cambiare il fusibile senza cercare la causa del corto circuito non porta a niente. E ogni casa è diverso.
P. di S. I pazienti sono forse pronti a priori ad andare oltre il loro problema dentario andando dal dentista?
Dr M. M. I dentosofi sono formati sia per rispondere a delle prime urgenze sia per accompagnare un possibile cambiamento globale, con dolcezza, perché il lavoro può durare diversi anni. Sono sensibilizzati ad un sentire autentico che in seguito completerà un sapere. I pazienti possono essere sorpresi all’inizio. Eppure raramente vengono per caso e sono maturi per pensare diversamente. Paracelso è il più grande: «Il solo medico per l’uomo, è lui stesso, e il medico è la sua medicina».
P. di S. In cosa il suo approccio è differente dalle altre visioni
Ma mi sono sempre rifiutato di scriverlo perché la sua interpretazione può essere catastrofica. È come apprendere le lettere dell’alfabeto sperando di parlare la lingua. Ai miei occhi è preferibile risolvere i conflitti ancorati nell’inconscio tramite un cosciente lavoro del corpo tramite l’attivatore. I conflitti possono così sparire senza passare dalla coscienza. Mettere consciamente l’attivatore in bocca permette un passaggio benefico ad un’altra coscienza di sé.
- di S. La dentosofia non è riconosciuta in Francia, forse screditata. Qual è la situazione altrove?
Dr M. M. In Italia, dove i dentisti sono stati a lungo formati anche come medici, è stato permesso ad uno dei miei stagisti di presentare una tesi ricompensata con il massimo dei voti. In Francia osservo senza aspettarmi nulla. Come diceva Einstein: «Non si possono risolvere i problemi con lo stesso cervello che li ha creati». Manchiamo attualmente di una visione sacra, che è un cammino personale verso la nostra parte spirituale abbandonata alla nascita.
Intervista realizzata da
Christine Saramito